il Dobermann
il cane che “prima o poi impazzisce” oppure fedele “guardia del corpo”?
Nonostante sia stata riconosciuta relativamente da poco tempo, il Dobermann è una delle razze più famose e, come spesso avviene, la fama si porta dietro anche una buona dose di falsi miti e pregiudizi.
Primo tra tutti, il più eclatante, quello che, appena nomini il Dobermann, fa affiorare sulla bocca dei più, la frase ” Ah sì, il Dobermann! Quello che a sette anni impazzisce perché il cervello cresce di più della scatola cranica??”.
Inutile dire che si tratta, ovviamente, di una falsa credenza che può essere ricondotta al fatto che, fino a poco tempo fa, il carattere della razza non aveva ancora trovato un suo equilibrio e si potevano trovare soggetti con caratteri molto diversi tra loro.
Il Dobermann e le sue origini
Questo perché il primo a selezionarla, Friedrich, Ludwig Dobermann, intorno al 1850, aveva bisogno di un cane che lo proteggesse nello svolgimento del suo pericoloso lavoro. Era, infatti, un impiegato comunale della città di Apolda, in Turingia, e in quanto tale svolgeva moltissime mansioni che mettevano la sua vita perennemente a rischio: riscuoteva le imposte, gli affitti, i canoni girando spesso a cavallo con molto denaro con sé, si occupava dei mattatoi e di dare la caccia ai cani randagi. Di certo, non si faceva molti amici con il suo lavoro e aveva bisogno di una fidata guardia del corpo.
I cani che riportava nei canili o appartenenti alle razze già esistenti, non lo soddisfacevano: aveva bisogno di un cane di carattere, forte e molto fedele.
Iniziò quindi a selezionare e incrociare cani che lo soddisfacevano caratterialmente.
Non sappiamo bene da quali razze partí per la sua selezione ma, vista la somiglianza di aspetto e carattere, sicuramente il Pinscher fu la razza di partenza: grande combattività, tenacia e coraggio nella caccia ai roditori, tutti in un piccolo cane. Per farne un “Pincher gigante” si ipotizza possa aver inserito cani come il Bracco Tedesco e il Weimaraner, utilizzato sia per scovare, fermare e riportare la selvaggina, sia per fare la guardia ai depositi di cacciagione, per arrivare alla forma elegante e slanciata che ha oggi, si pensa sia stato inserito anche il Greyhound, altro tenace cane da caccia mentre per il colore, si pensa sia responsabile l’inserimento del Rottweiler o del Beauceron.
Per generazioni il carattere e l’aspetto di questo mix di razze rimase piuttosto instabile finché non venne riselezionato e allevato da Otto Göller che, insieme ad altri allevatori, lo stabilizzó nella razza che conosciamo oggi.
A questo mito sulla instabilità mentale e caratteriale, sono anche legati tanti pregiudizi: si dice sia un cane molto aggressivo e mordace, poco affidabile con cani e persone; questo è probabilmente dovuto al fatto che fosse stato molto usato come cane della polizia tedesca e nelle carceri per il recupero dei fuggitivi; senza contare l’aspetto che, fino a poco tempo fa, lo caratterizzava: orecchie e coda tagliate lo rendevano un cane dall’aria poco amichevole.
Attualmente, per fortuna, questa pratica è vietata da una normativa europea del 2011.
Il Dobermann oggi
Oggi, è un cane dall’aspetto molto elegante, con un carattere solido, molto tenace e fiero.
È un cane “da difesa”, ovvero un cane da “guardia all’uomo”: il suo compito è quello di difendere strenuamente la persona a cui è affidato da aggressioni di malintenzionati.
Se siamo in giro con lui, non gradirà molto se gente sconosciuta vuole rapidamente avvicinarsi a noi, anche solo per stringerci la mano.
Questo lo rende un cane legatissimo alla persona e ai membri della famiglia in cui vive, per certi versi ne è innamorato in modo quasi “morboso”.
Ha bisogno di stare a stretto contatto con le sue persone di riferimento e vivere esperienze quotidiane con loro.
Spesso, erroneamente, viene acquistato per essere messo a guardia di proprietà o relegato nei giardini delle case. Non gli si potrebbe fare un torto peggiore! È un cane che soffre moltissimo l’isolamento sociale e la solitudine, oltre che le basse temperature, vista l’assenza di sottopelo nel suo mantello. Il suo ruolo non è quello di fare la guardia alla casa: è capace di dormire sonni tranquilli se, quando entra un estraneo, è solo un casa senza la sua famiglia, ma non provate ad avvicinarvi al bambino di casa in sua presenza, senza il suo permesso e senza che vi conosca bene!
È molto protettivo nei confronti dei bambini e, in genere, anche molto premuroso ma la sua bocca e la sua stazza, non sono assolutamente da sottovalutare: come con qualsiasi cane, non possiamo permetterci di lasciare bambini, soprattutto piccoli, e cani da soli e incustoditi. Bisogna sempre mediare le interazioni e fare in modo che gli spazi ele distanze del cane vengano rispettare dai piccoli.
In famiglia, è comunque un cane molto simpatico e divertente: ama imparare cose nuove e collaborare con i suoi umani.
Se amiamo lo sport e le discipline ludico-sportive, con un Dobermann possiamo sbizzarrirci: ci seguirà in qualsiasi attività gli proporremo!
Anche le passeggiate in montagna e all’aria aperta possono essere appaganti per una famiglia che ha adottato un Dobermann, anche se bisogna tener conto delle sue origini da cane da caccia che lo rendono molto attivo e interessato agli animali piccoli e grandi che possiamo incontrare durante le nostre escursioni: potrebbe decidere di predarli con scarsa pietà..!
È sicuramente un cane impegnativo dal punto di vista fisico e caratteriale, ma se lo adottiamo dopo esserci informati bene sulle sue caratteristiche di razza e siamo consapevoli della storia della sua selezione e dei suoi bisogni quotidiani, non potrà che essere un ottimo compagno di vita, molto affezionato ed entusiasta di vivere al nostro fianco.