Dog Trekking – Secondo episodio

Il cane e la montagna, una storia d’amore

In questo articolo del nostro blog avevamo già anticipato alcuni consigli per vivere insieme al proprio cane un ambiente super interessante ed emozionante: la montagna. Oggi invece, vogliamo raccontarvi di un vero e proprio sport che si può praticare in montagna, un’esperienza condivisa tra il cane e il suo padrone, che oltre a tenere in forma entrambi, stimola il rapporto di fiducia tuttavia, come disciplina non è semplice da praticare e non è adatta a qualunque di cane, a differenza della camminata che abbiamo descritto nel precedente articolo.

Dog Trekking: in cosa consiste

Praticare Dog Trekking non significa fare semplici passeggiate, ma vere e proprie escursioni in cui l’umano si affiderà al proprio cane. Infatti, primo punto fondamentale, qui si lavora insieme. Il nostro amico a quattro zampe avrà un suo ruolo attivo supportando, se non quasi trainando il suo padrone fino alla meta, per questo è praticabile con cani con una certa prestanza fisica (es: Siberian Husky, Alaskan Malamute, Weimaraner, Cani Lupi Cecoslovacchi,…). E proprio in vista della mancanza di libertà esplorativa è da tenere in considerazione che il cane ha un forte carico di disciplina, concentrazione e potrebbe anche manifestare momenti di frustrazione rispetto a una passeggiata in libertà. 

Dog trekking: come si pratica

Al cane va messa un’imbracatura molto simile a quella che vedete nella gare di cani da slitta. L’imbrago va poi agganciato alla cintura indossata dall’umano, in questo modo il cane, usando la sua fisicità e le sue capacità cognitive, può aiutare l’umano nel percorso. Altra cosa importante il cane dovrebbe tendenzialmente stare davanti al suo padrone, facendo da guida, traino ed esploratore capofila. La disciplina del dog trekking prevede che uomo e animale si affidino l’uno all’altro per superare le avversità del percorso e per reggere assieme la stanchezza fisica, il cane quindi non fa tutto il lavoro, noi che gli si cammina dietro, dobbiamo tenere un buon passo e avere un buon grado di allenamento per non pesare interamente sul nostro compagno. L’umano deve concentrarsi sul suo cane, facendo attenzione a capire con quale velocità realizza che il suo aiuto è fondamentale, e con quanta velocità capisce quando è necessario tirare e quando invece no, deve leggere attentamente il suo cane per di facilitargli il compito.

Dog trekking: momento educativo

Come anche un’escursione “normale”, se non siete mai stati in montagna, se vi affascina questa disciplina, ma non avete mai provato a camminare con imbrago e cintura, è meglio non gettarsi subito in solitaria, meglio affidarsi a qualcuno con più esperienza affinché anche le vostre prime uscite siano delle avventure indimenticabili, riducendo al minimo i rischi, soprattutto dovuti a inesperienza e possibili scelte errate del percorso. Inoltre potrete sfruttare al meglio le conoscenze dell’educatore che vi accompagnerà per approfondire maggiormente il legame che vi unisce e leggere ancora meglio il tuo cane in un ambiente così stimolante come quello montano.

Dog trekking: qual’è l’attrezzatura

In generale, vale tutto ciò che è stato scritto nel precedente articolo, ma rivediamo insieme i punti fondamentali. Innanzitutto una scorta d’acqua sufficiente per entrambi, e nella stagione calda anche per rinfrescare il cane se accaldato e stanco (meglio se vi ricordate anche la ciotola dove farlo bere). Poi il solito abbigliamento umano con pantaloni, scarponi e giacche, cappelli e tutto quanto occorra alla stagione, zaino leggero con poco carico e snack per entrambi. Poi ci sono le imbracature e le corde. Ora, dato che una spesa media per l’acquisto si aggira intorno ai 100-200 euro, spesso le associazioni che le organizzano, forniscono tutto il necessario (se vi appassionate e vorrete continuare a praticare, cercate chi fa attrezzatura su misura perchè, data la particolare vestibilità dell’imbrago per il cane, il non avere regolatori di lunghezza evit eventuali irritazioni da sfregamento). 

Dog trekking: alcuni consigli generali

Il percorso va seguito alla lettera, sopratutto se non si conosce la zona, per godersi appieno quest’esperienza, è bene considerare, inoltre, che – come ogni uscita in montagna – ci sono dei rischi ambientali da tenere sempre bene a mente e in caso di dubbi, sempre meglio chiedere informazioni e aiuto. Inoltre il principale scopo di questa disciplina è migliorare il rapporto tra padrone e cane attraverso un’esperienza in mezzo alla natura, dove si collabora e ci si conosce sempre meglio, quindi non serve a nulla strafare… meglio fermarsi a riprendere fiato lungo un bellissimo torrente, che non provare a scalare una parete di roccia. 

Ora, pronti a partire?

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